«Non abbiamo bisogno di una Chiesa nuova, ma di una nuova Chiesa». Queste parole di Yves Congar e riprese da papa Francesco sono state il sogno che ha accompagnato l'ascolto della Chiesa di Pozzuoli durante i lavori del Sinodo.

All'inizio, il percorso sinodale ha faticato a prendere avvio per alcune perplessità: si riteneva che poco o nulla sarebbe cambiato dall'ennesimo sinodo della Chiesa; la paura che il Sinodo restasse solo sulla carta. Lo scetticismo iniziale ha lasciato il posto ad un entusiasmo che ha coinvolto gradualmente sacerdoti e laici avviando un percorso nuovo, con la considerazione che il parroco non è al centro ed il solo sostenitore della vita della parrocchia.

La Commissione sinodale ha quindi delineato il piano, le modalità e i tempi di lavoro. Oltre all'ascolto delle comunità parrocchiali, sono stati individuati alcuni ambiti mettendo al centro l'ascolto della persona ed il racconto della sua vita. Tra gli ambiti di vita ascoltati una menzione particolare per la Caritas e le case circondariali, lì dove si sperimentano maggiormente fragilità esistenziali. Una annotazione: fin dall'inizio si è cercato di superare quella distinzione "ad intra" e "ad extra", nella considerazione che la Chiesa è Madre per tutti; questa distinzione la si è intesa nel senso di una individuazione di persone che hanno o non hanno una effettiva partecipazione ecclesiale...

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