Il Sinodo diocesano è l'assemblea dei presbiteri, dei chierici e dei fedeli di una Chiesa particolare, convocata e presieduta dal Vescovo per riflettere su se stessa, sulla propria identità, sulla sua fedeltà a Cristo, per riscoprirsi, rinnovarsi, riformarsi, e riprendere il proprio cammino in una più perfetta unione con le Chiese sorelle e con la Chiesa cattolica.
Il primo Sinodo diocesano celebrato in Occidente sarebbe stato tenuto a Roma nel 386 dal papa san Siricio.
Un Sinodo (alla lettera "fare cammino insieme") per la Chiesa flegrea è un momento assai significativo per rilanciare la vita cristiana ed ecclesiale all'inizio del terzo millennio. Si può a ragione ritenere un evento di grazia, di portata profetica, la cui rilevanza s'innesta non solo nel cammino della Chiesa apostolica flegrea, ma nel tessuto vivo di tutta la Chiesa cattolica.
Come evento di Chiesa, il Sinodo è altresì un momento di grande vitalità ecclesiale, in quanto la realtà locale è chiamata ad attivarsi nelle sue strutture, nelle sue componenti e dimensioni, nella sua vicenda e nel suo percorso di vita. Insieme, però, un Sinodo è evento rivelatore della più intima realtà della Chiesa, la cui vocazione-missione è rappresentata e realizzata in questo vero e proprio evento di comunione ecclesiale.
Nella rinnovata sensibilità promossa dal Concilio ecumenico vaticano II, anche se il Sinodo non è la Chiesa , né realizza totalmente la sua essenza, tuttavia corrisponde alla Chiesa secondo la sua natura e fa parte della sua realtà vitale. Raffigura plasticamente, infatti, il popolo di Dio pellegrino, in cammino attraverso la storia, i cui membri si rapportano tra loro come membra di un unico corpo.
La convocazione di un Sinodo flegreo non si registrava dall'anno 1884, durante l'episcopato di mons. Gennaro De Vivo (1876-1893). Il nuovo appello sinodale ai cristiani del terzo millennio non vuol essere, tuttavia, un mero recupero di un ritardo storico, quanto una necessità che promana dalla natura stessa della Chiesa e, per il territorio flegreo, un'occasione per recuperare e diffondere il "progetto pastorale", lanciato a metà degli anni Ottanta, e ripreso all'inizio degli anni Novanta del secolo che si è appena concluso.
Il cammino triennale di preparazione all'assise sinodale (dal 2002 al 2005), proposto a coloro che professano la fede cristiana a Pozzuoli nel terzo millennio, ma aperto al dialogo con ogni membro e componente della società civile, risulta perciò assai significativo per cominciare a realizzare, fin da ora, la "verità" dell'evento sinodale e, soprattutto, per riqualificare alla luce del Vangelo certune strategie pastorali "stanche" o frammentate.
Tutto questo comporta un comune sforzo dei presbiteri, dei laici e delle persone di vita consacrata, per armonizzare le differenze - la differenza non pregiudica la comunione, anzi ne esprime la ricchezza - e ridurre le distanze, appianare le contrapposizioni, comporre gli eventuali conflitti, rispondendo generosamente alla chiamata del Vescovo al profondo rinnovamento della vita ecclesiale.
Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra ( cf Ap. 1,4-5).
Iniziando il mio servizio pastorale il 26 giugno 1993, in questa diletta diocesi di Pozzuoli privilegiata dalla presenza e dalla predicazione dell'apostolo Paolo e irrorata dal sangue dei santi Martiri, mi ripromisi di farmi il più possibile puteolano, per sentirmi ed essere veramente fratello tra fratelli e, nella mia prima lettera pastorale, invitai tutti a "camminare insieme".
Tra gli avvenimenti più significativi, che hanno caratterizzato il mio ormai decennale servizio episcopale, mi piace ricordare: la ricostituzione e riapertura del seminario; la riorganizzazione degli uffici della Curia diocesana distinti per i diversi settori; la promulgazione delle "Linee pastorali" e, soprattutto, il cammino della visita pastorale che, nel quadriennio 1998-2001, mi ha consentito di visitare capillarmente tutte le parrocchie della diocesi.
Sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, aggregazioni, movimenti ecclesiali e il popolo fedele, hanno corrisposto alle mie ansie pastorali ed hanno contribuito, con la grazia del Signore, ciascuno secondo il proprio compito e il proprio carisma, a consolidare quel cammino di comunione che ho auspicato fin dall'inizio del mio mandato.
Dopo aver dialogato con i Consigli presbiterale e pastorale diocesani ho avviato, nel giugno 2002, la prima fase preparatoria di un cammino sinodale. Al termine di questo primo anno che ci ha visti impegnati nella verifica del nostro modo di annunciare il Vangelo e di far catechesi in un mondo che cambia; confortato dalla mia personale esperienza e dal consenso espresso dagli organi collegiali di consultazione; avendo presente la gloria di Dio ed il bene delle anime; e affidandomi alla protezione di Maria Santissima Madre della Chiesa e dei santi Patroni e Martiri puteolani
che avrà come tema "Essere cristiani nella Chiesa puteolana agli inizi del terzo millennio", da celebrarsi nell'anno del Signore 2005. Esso si occuperà in modo prevalente dell'evangelizzazione e della catechesi nell'attuale contesto culturale e sociale del nostro territorio, e della parrocchia, luogo privilegiato e insostituibile della formazione cristiana, vera famiglia di famiglie dove i membri della Chiesa nascono, crescono, si santificano e testimoniano la loro fede. S ono profondamente convinto che solo cristiani, siano essi sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose e laici, che sappiano mettere al centro della propria vita Cristo, Parola vivente, possono compiere l'urgente missione di testimoniare il Vangelo in un contesto sociale scristianizzato, che ha bisogno di una nuova evangelizzazione.
Con grande fiducia e generoso impegno, sostenuti dai doni dello Spirito Santo che insieme invochiamo in questa solenne Veglia di Pentecoste, avviamo ufficialmente il cammino del Sinodo, che potrà guidare nel modo migliore la nostra Chiesa diocesana a percorrere i primi passi di questo terzo millennio, con un rinnovato spirito di fraternità e di comunione.
Ci siano di incoraggiamento e di monito le parole che il Santo Padre ci ha rivolto nella Lettera Apostolica Novo millennio ineunte dove, tra l'altro, ci ricorda che, senza una vera spiritualità di comunione, "a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori della comunione. Diventerebbero apparati senz'anima, maschere di comunione più che sue vie di espressione e di crescita" (cf NMI n. 43 ).
O Trinità Santissima, rinnovaci profondamente,
affinché come Chiesa, ringiovanita e trasformata,
camminiamo sempre più speditamente incontro al Signore Gesù!
Padre del cielo, che ci chiami nella tua santa assemblea:
fa' che come cristiani della diocesi di Pozzuoli,
sulle orme dell'apostolo Paolo,
sappiamo rispondere con generosità alla convocazione sinodale;
la tua potenza creatrice ci rafforzi e sostenga
affinché tutti sappiamo annunziare il tuo nome ai fratelli
ed in mezzo all'assemblea cantare sempre le tue lodi.
Figlio di Dio fatto carne nel seno verginale di Maria,
tu che per noi uomini e per la nostra salvezza
sei disceso dal cielo e ci hai salvato:
fa' che come popolo di battezzati
desideriamo sempre più conoscere Te, amare Te
per annunciarti con la testimonianza di una vita santa.
Spirito Santo, Signore che dai la vita:
illumina e orienta il nostro cammino sinodale,
affinché la verità delle Scritture,
custodita dalla tradizione della Chiesa,
ci converta a Te con scelte ecclesiali e pastorali coraggiose,
nel dialogo e nel confronto con tutte le persone di buona volontà.
Maria, Madre di Cristo e della Chiesa,
tu che hai consacrato la tua esistenza
nell'ascolto della Parola e nel servizio generoso:
fa' che alla tua scuola sappiamo diventare
fedeli discepoli del Tuo Figlio Gesù,
Parola che salva e Servo obbediente del Padre.
Santi nostri patroni, che cantate le lodi all'Altissimo nella Chiesa celeste:
intercedete per noi presso il Signore,
in particolare, intercedete per la santificazione delle nostre famiglie;
la potenza dello Spirito Santo
renda la nostra Chiesa vera "famiglia di famiglie". Amen.
Per la fase preparatoria alla celebrazione dell'ottavo sinodo diocesano, Mons. Padoin, ora Vescovo Emerito, ha inteso istituire, prima tra gli organismi sinodali, la Segreteria, come riferimento principale per la proposta di animazione del cammino triennale di preparazione all'assise sinodale e la Commissione sinodale. Nell'attuale fase finale del Sinodo, Mons. Pascarella, ora Vescovo Ordinario e Presidente del Sinodo stesso, ha nominato Mons. Luigi Saccone Segretario Generale del Sinodo.
PRESIDENTE
Sua Ecc.za Mons. G. Pascarella
Vescovo di Pozzuoli
SEGRETARIO GENERALE
Mons. Luigi Saccone
SEGRETERIA
COMMISSIONE SINODALE
Aprire la porta alla speranza
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